martedì 27 novembre 2018

Dal Baratto al Trading Online: Storia della Borsa

In molti si sono sempre chiesti come e quando è nata la Borsa, quella che ha a che fare con investimenti, azioni, etc…La sua origine risale a molto tempo fa, quando la vita associativa e le nuove esigenze comuni implicavano una certa organizzazione, anche di natura economica. Si passò, infatti, dal baratto alla “valorizzazione” delle risorse monetarie e di conseguenza alla nascita di una prima forma elementare di mercato finanziario. Tutto questo risale all’epoca dei Babilonesi, epoca in cui cominciò a diffondersi l’uso dei prestiti.
In edifici noti come l’Agorà, il Forum, la Curia Mercatorum si cominciarono a realizzare le prime relazioni valutarie, in cui un valore veniva scambiato in termini di un altro contro-valore.
Successivamente, per molti anni non si sentì parlare di Mercati o Borse.
Si ricominciò a parlare di borsa nel Medioevo, ma in modo talmente disorganico che non vale la pena considerarli, dato che l’instabilità politica e l’assenza di chiarezza sui confini geo-politici, incisero molto, anche su una frammentazione valutaria.
Le banche cominciarono a riaprire poi i battenti verso il 1600. Molti usi che si svilupparono per le esigenze dei commercianti, divennero poi, la pratica di rito per le Borse di oggi.
Le Borse rappresentavano una sorta di spazio o luogo definito in cui i vari mercanti si riunivano.

Borsa: il nome da dove deriva?

Perché si utilizza il termine “Borsa”? Da dove è nato?
Vi era una famiglia di origini veneziani che aveva come cognome Della Borsa. Questa famiglia si trasferì in Belgio nel 1300, dove cominciarono a nascere le prime borse, proprio dal nome di questa famiglia, molto attiva nel campo.
Ecco, una lista, di alcune borse, tra le più importanti, che nacquero in quegli anni:
  • Borsa di Anversa 1531
  • Francia: Borsa di Lione 1548; Borsa di Tolosa 1549; Borsa di Rouen 1556; Borsa di Bordeaux 1571; Borsa di Parigi 1563
  • Inghilterra: Royal Exchange 1564
  • Borsa di Vienna 1771
  • Borsa di Amburgo 1583
In realtà, in molti casi, ancor prima degli anni indicati, tali edifici vennero utilizzati come borse, negli anni divennero, poi, ufficiali agli occhi dei vari governi. Nei vari luoghi e dovunque si moltiplicarono le borse a non più finire.

Trading Online: un nuovo modo d’investire

Oggigiorno la Borsa è aperta a tutti, ci sono piattaforme di trading che consentono di cominciare a investire con un capitale iniziale di appena 10 euro. Questo significa che oggi chiunque può cominciare a investire in Borsa senza vincoli sul capitale a disposizione o sulla preparazione.
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mercoledì 25 luglio 2018

La più grande fabbrica del mondo è di Samsung

Samsung è tra i maggiori leader di smartphone in tutto il mondo e ha annunciato di aprire in India la più grande fabbrica di cellulari. Uno stabilimento in grado di partorire oltre 100 milioni di cellulari ogni anno, dai modelli più costosi e per pochi, come il mitico Galaxy S9, a quelli più economici e funzionali, secondo la recensione Samsung Galaxy J5 2017 ad esempio quest’ultimo sarebbe uno degli smartphone più semplici da usare di sempre. Oggi l’azienda sudcoreana apre in India un nuovo stabilimento per la produzione dei suoi smartphone, che si occuperà della fase di assemblaggio dei dispositivi e sarà la più grande di tutto il globo terrestre. All’inaugurazione hanno partecipato perfino il primo ministro dell’India e il presidente della Corea del Sud. La fabbrica si trova nella regione di Noida e, una volta a regime, sarà capace di partorire oltre 100 milioni di smartphone ogni anno, un numero mostruoso.

Perché la fabbrica in India

Perché Samsung ha scelto proprio l’India? Sicuramente la decisione del produttore sud coreano non è stata affatto casuale, poiché questo 2018 è stato contrassegnato dal superamento indiano degli USA. L’India oggi, infatti, rappresenta il secondo mercato al mondo per numero di telefoni venduti, grazie soprattutto a una serie di fattori, come la bassa penetrazione dello smartphone all’interno del Paese e della popolazione e dall’altra parte al tasso di crescita inarrestabile dell’utilizzo di questi dispositivi all’interno del contesto a una velocità che non ha eguali in nessun altro Paese del mondo. In più, non è da trascurare la questione fiscale, visto che l’India impone delle tasse molto elevate per l’importazione dei prodotti. Ecco quindi che per entrare all’interno del Paese la via più semplice è quella diretta, con uno stabilimento indiano. Sansung non è la sola azienda, infatti, a scegliere questa strada, se pensiamo che anche il produttore cinese Xiaomi ha annunciato che costruirà delle proprie fabbriche in India e perfino Apple si dice sempre più interessata a penetrare un mercato come quello indiano direttamente dall’interno.

La situazione di Samsung

Un’idea intelligente e economicamente valida quella di Samsung, quindi, che oggi si trova a dover fronteggiare l’attacco di molti competitor, soprattutto nella fascia media degli smartphone. Se Apple, infatti, continua a rimanere in pole position puntando tutte le sue carte sui prodotti più costosi e di nicchia, Samsung rischia di perdere il proprio primato con cinesi e coreani che attaccano da tutti i lati. La fabbrica indiana servirà proprio a produrre dispositivi per tutte le tasche.

Fair value e trading online, qualche definizione

Spesso sentiamo parlare di fair value e di trading online, ma siamo sicuri di sapere esattamente di cosa si tratta? Proviamo, allora, a dare qualche definizione più precisa di due concetti molto diffusi ma forse poco comprensibili alla maggioranza delle persone.

Fair value, che cos’è

Come prima cosa, dobbiamo sottolineare che il fair value è contrapposto al principio stesso della prudenza finanziaria. Fatta questa premessa, bisogna anche puntualizzare che questo concetto si contrappone a quello dell’andamento storico di un’azione. Insomma, per fair value si intende l’investimento che corrisponde al valore dell’azione quando la si paga, ovvero al suo valore “corrente”. Nel nostro Paese di solito si utilizza il corso storico, mentre nei contesti internazionali si preferisce il fair value. Per questo c’è chi ritiene che il concetto stesso di fair value contraddica, appunto, il principio di prudenza finanziaria, se pensiamo ad esempio che potremmo acquistare un’azione a 10 con un valore di 150. In questo caso l’utile esiste solo potenzialmente, ma non nelle nostre tasche. Per questo in Italia, la prudenza prevale sul fair value e non il contrario, nonostante parte della normativa nazionale si stia dirigendo verso l’altro modello. Questo significa che i nuovi bilanci sono fortemente contaminati dal modello del fair value, come nel caso della contabilizzazione delle imposte.

La definizione di trading online

Passiamo ora alla definizione di trading online. Chi fa trading online acquista e vende titoli e azioni finanziarie tramite il web. In particolare, fare trading online significa utilizzare la rete e il computer sul quale viene installato un qualsiasi programma di trading. Questa piattaforma consente, di conseguenza, di fare tutte le operazioni necessarie alla finanza online, muovendosi con disinvoltura e agilità sui mercati virtuali di tutto il mondo. Ma qual è l’obiettivo? Sicuramente lo stesso di chi fa operazioni reali: guadagnare grazie al gap che c’è tra il prezzo di acquisto di un titolo virtuale e quello della sua vendita. Naturalmente il trading online comporta anche dei rischi, trattandosi pur sempre di un’attività economica, proprio per questo si consiglia sempre di studiare e informarsi al meglio prima di avventurarsi nel far west del trading online. Essenziale è anche l’aspetto psicologico di questa attività, che si basa soprattutto su cognizione, formazione e molta pazienza, più che su grandi operazioni. Una delle caratteristiche del web è proprio la possibilità di fare piccoli investimenti, senza la necessità di muovere ingenti somme di denaro

Ristrutturare casa, i lavori da fare in estate

Ristrutturare casa in estate su può, a dispetto delle alte temperature! Ci sono, infatti, dei piccoli interventi di restyling e manutenzione che possiamo fare anche quando fuori il caldo impazza, approfittando magari di qualche settimana di ferie per dedicarci a rinfrescare la nostra casa. Piccoli o grandi lavoretti e interventi che oggi assumono una rilevanza maggiore anche grazie agli incentivi fiscali previsti sotto forma di detrazioni in dichiarazione dei redditi, a patto naturalmente di fare tutto secondo le regole, a cominciare dallo smaltimento dei rifiuti edili, da affidare a una ditta specializzata nel settore, come Nova Ecologica.

Ristrutturare casa, gli interventi ok

Uno degli interventi che consigliamo di affrontare in questo periodo dell’anno è la ristrutturazione del bagno, uno dei lavori più pesanti e anche complessi da fare in casa, soprattutto per il fastidio che comporta. Se non abbiamo a nostra disposizione un secondo bagno, infatti, restare senza la disponibilità di questo ambiente non è una cosa particolarmente piacevole. Occhio quindi all’organizzazione, anche se d’estate possiamo sempre pensare di sfruttare una settimana di vacanza per tornare e trovare il nostro nuovo bagno già pronto per noi. Naturalmente l’estate si presta particolarmente soprattutto se ad esempio intendiamo sostituire la vasca con una doccia o cambiare i sanitari. Anche per imbiancare casa i mesi estivi sono perfetti, perché fa caldo e quindi si asciugherà tutto velocemente, e perché possiamo eventualmente anche spostare per un giorno i mobili fuori di casa senza il terrore che si bagnino. Occhio soltanto all’umidità che invece potrebbe allungare i tempi di asciugatura, quindi teniamo sempre le finestre bene aperte sia di giorno che di notte, così da far circolare l’aria.

Giochiamo d’anticipo con caldaia e giardino

Ci sono poi alcuni lavori che non sono indicati durante l’estate per motivi di opportunità, ma solo in un’ottica di programmazione autunnale. Ad esempio preparare il giardino e il terrazzo durante i mesi estivi non solo ci darà la meravigliosa possibilità di utilizzarli al meglio per le nostre cene estive, ma ci farà avere degli spazi verdi ottimali in autunno quando ci ritroveremo a dover pulire, spazzare e tagliare foglie secche in ogni angolo. Attenzione anche alla caldaia a cui difficilmente si pensa d’estate per ovvie ragioni. Eppure questo è il momento perfetto per sostituirla, anche perché possiamo prenderci tutto il tempo che ci serve per confrontare preventivi diversi e approfondire modelli e informazioni che ci servono per scegliere al meglio. In più, potremmo perfino imbatterci in qualche scontistica, praticamente impossibile a ottobre.

mercoledì 16 maggio 2018

Come ottenere il passaporto elettronico per USA

Chi desidera recarsi negli Stati Uniti per turismo, affari o studio deve sapere che dovrà prepararsi in tempo con la documentazione necessaria all’ingresso sul territorio statunitense, munendosi di passaporto elettronico e visto. I visti per gli USA sono innumerevoli a seconda dello scopo del viaggio (visto non-immigrazione o visto immigrazione per residenza permanente con conseguente richiesta della Carta Verde). Esiste, però, anche un visto o autorizzazione che facilita l’ingresso negli Stati Uniti e che si chiama visto ESTA (Electronic System for Travel Authorization) rilasciato solo a chi rientra nel Visa Waiver Program – il Programma di Viaggio senza visto; ma procediamo con ordine a partire dal rilascio del Passaporto elettronico (per qualsiasi dubbio si può fare affidamento all’assistenza di un legale esperto in materia di immigrazione e diritto internazionale, clicca qui).

Il rilascio del passaporto elettronico per gli USA

Dal 01 aprile 2016 gli unici passaporti validi per l’ingresso negli USA sono i passaporti elettronici con le impronte digitali nel microchip: hanno una numerazione a 9 cifre (2 lettere e 7 numeri); per chi usufruisce del VISA Waiver Program va bene anche il passaporto elettronico senza impronte digitali purché in corso di validità fino all’uscita dal Paese (entro 90 giorni).
In Italia, gli uffici preposti al rilascio dei passaporti sono le Questure, i commissariati di Polizia, le stazioni dei Carabinieri; per risparmiare tempo e velocizzare la pratica, si consiglia di rivolgersi direttamente alla questura o in ogni caso presso l’ufficio di residenza e non di domicilio: se il domicilio è diverso dalla residenza si dovrà dimostrare l’impossibilità di inoltrare la domanda presso il proprio comune e si dovrà attendere il nulla osta della Questura di appartenenza con ulteriore prolungamento dei tempi. Le questure sono dotate di un sistema di prenotazione online previa registrazione sul sito ufficiale della Polizia di Stato, in seguito alla registrazione verrà fornita data e ora per presentarsi in questura per la definizione della pratica, il rilascio delle impronte digitale da inserire sul passaporto e la consegna. Le questure italiane rilasciano il passaporto elettronico dal 26 ottobre 2006.

I documenti per il rilascio del passaporto elettronico

I documenti necessari per il rilascio del passaporto elettronico per gli USA sono:

  • Modulo debitamente compilato di richiesta del passaporto;
  • Un documento di riconoscimento in corso di validità (anche in fotocopia);
  • Due foto tessera recenti;
  • Ricevuta di pagamento del bollettino di conto corrente con l’importo di 42,50 € intestato al Ministero dell’Economia e delle Finanze con la causale “Importo per il rilascio del passaporto elettronico”;
  • Contrassegno telematico del valore di 73,50 e rilasciato dai rivenditori autorizzati di valori bollati;
  • Stampa della prenotazione online (se si è utilizzato il servizio).

È necessaria l’acquisizione delle impronte digitali e nel caso di viaggio programmato negli USA con i bambini si suggerisce di richiedere il passaporto personale del minore con l’autorizzazione di entrambi i genitori; in questo modo si può fare richiesta dell’autorizzazione ESTA con le relative facilitazioni, altrimenti se il minore è iscritto sul passaporto del genitore, si dovrà optare per la richiesta del visto regolare. I tempi di rilascio e consegna del passaporto variano dai 15 ai 20 giorni, si raccomanda di procedere alla preparazione dei documenti per l’ingresso negli States appena confermato il viaggio e comunque da 1 a 2 mesi prima della partenza.
Si ricorda che il rilascio dell’ESTA autorizza solo a poter accedere al mezzo di trasporto/vettore che porta negli Stati Uniti, quindi bisogna possederlo prima di salire a bordo e condicio sine qua non per ottenere l’ESTA è il passaporto elettronico. Inoltre, il permanere oltre i 90 giorni prestabiliti in USA senza ESTA, visto o documento valido preclude la possibilità di fare richiesta dell’ESTA in futuro e infine, coloro che – per affari, turismo o necessità – hanno viaggiato in Libia, Somalia, Yemen, Sudan, Siria, Iran ed Iraq dopo il 1° marzo 2011 non possono fare richiesta dell’ESTA, bensì del regolare visto non-immigrati. Qualsiasi dubbio relativo al rilascio dei visti per gli USA ci si può rivolgere all’Ambasciata Americana in Italia o all’assistenza legale di un esperto in materia (per esempio, si può consultare lo Studio Legale Carlo Castaldi).

mercoledì 9 maggio 2018

Rifiuti edili, come smaltire le macerie

Nel campo dei rifiuti speciali e in particolare di quelli edili uno degli aspetti più delicati è quello dello smaltimento delle macerie. Questa tipologia di rifiuti ha infatti un impatto sull’ambiente davvero notevole e oggi il tema è diventato, finalmente, di attualità. L’edilizia rientra ovviamente in quel genere di attività in grado di produrre una mole consistente di rifiuti e macerie: a chi di noi non è mai capitato di imbatterci nei cumuli di rifiuti edili che spuntano da un cantiere qualsiasi? Come funziona, allora questo tipo smaltimento e cosa dice la normativa a riguardo? Capiamo assieme come funziona questo settore, premettendo comunque che la gestione e lo smaltimento dei rifiuti edili devono sempre essere controllati da un’impresa specializzata nel settore, come Nova Ecologica.

Rifiuti edili, lo smaltimento secondo la legge

I rifiuti vengono distinti in urbani e speciali a seconda della provenienza e della tipologia. Quelli edili sono, appunto, speciali e vengono quindi smaltiti in un modo diverso rispetto alla normale gestione. le normative in vigore prevedono, infatti, che chi si occupa dello smaltimento dei rifiuti edili debba trasportarli in discarica o in un impianto adibito alla loro trasformazione. Se la quantità di rifiuti edili è esigua, nel caso ad esempio di piccoli cantieri domestici, questi rifiuti possono anche essere portati direttamente nell’isola ecologica comunale, laddove ammesso. È importante sottolineare che la legge assegna la gestione e lo smaltimento dei rifiuti edili soltanto alle imprese che siano iscritte all’apposito “Albo nazionale dei gestori ambientali” e che quindi siano certificate. In ogni caso i soggetti responsabili dello smaltimento sono gli stessi soggetti che producono i rifiuti, quindi l’impresa edile o il soggetto privato nel caso in cui si tratti di lavori in casa.

Rifiuti edili, come ridurli

Smaltire e gestire i rifiuti edili è quindi una pratica laboriosa, dispendiosa e anche piuttosto complessa. È importante sapere quindi che esistono dei modi in cui i rifiuti di questo tipo possono essere ridotti al minimo, con un’attenzione specifica da parte dell’impresa edile. Questo vuol dire che gli addetti ai lavori dovrebbero prestare una cura importante nella selezione dei materiali da avviare in discarica. Non è certamente facile riciclare i materiali edili, visto che per la maggior parte sono purtroppo ancora destinati alla discarica, ma è comunque possibile una demolizione cosiddetta “selettiva” oppure “controllata”, due operazioni che consistono nella selezione degli scarti all’interno di un impianto di trattamento.

giovedì 26 aprile 2018

Turismo e sport, una combinazione vincente

La Capitale punta tutto sul turismo sportivo, facendo di turismo e sport una combinazione vincente per questo 2018 e anche per i prossimi anni. Sull’argomento si stanno concentrando gli sforzi dell'Università di Tor Vergata, ma anche del Coni e della Fig anche in vista del nuovo corso universitario in “Sport e Turismo” attivato proprio dall’ateneo romano. L’obiettivo è proprio quello di dare un forte impulso a questo settore, con una sinergia di risorse e di intenti tra gli attori principali coinvolti. Si deve quindi utilizzare i risultati già ottimi a livello turistico, in termini di ospitalità e ricettività, combinandoli con le enormi potenzialità che solo grandi eventi sportivi internazionali riescono ad avere. Immaginiamo quindi di unire a un appuntamento sportivo mondiale la comodità di soggiornare in un hotel in via Nazionale a Roma, come il Floris Hotel: che vogliamo di più?

Lo sport come slancio per lo sviluppo

Se Roma è una città unica al mondo per il suo patrimonio storico, archeologico e anche naturalmente enogastronomico, anche lo sport rappresenta un motore di sviluppo importante e primario. Il comparto del turismo sportivo è infatti in continua crescita e rappresenta una fetta interessante del settore turistico mondiale, detenendo quasi il 10% per 800 miliardi di dollari dal punto di vista internazionale. Venendo all’Italia, il turismo sportivo tra il 2007 e il 2013 ha registrato un +25% a livello delle presenze turistiche e circa il 20% in più per la spesa, con ben 9 miliardi di euro generati. In termini concreti, questo significa essere pronti a intercettare turismo ciclistico con le piste ciclabili, oppure turismo naturalistico con i parchi e i giardini. Il legame tra turisti, natura e sport dev’essere infatti indissolubile.

Le nuove professioni turistiche e gli eventi

Proprio per la crescita del comparto turistico sportivo, si sta avendo anche una trasformazione delle professionalità necessarie in questo settore, che oggi si concentrano soprattutto sul management, ma anche sull’internazionalizzazione e sulla multidisciplinarietà. L’ideale è quindi creare delle nuove figure che siano in grado di costruire degli itinerari e dei percorsi turistico-sportivi ad hoc di alto profilo. Nell’immediato futuro ci sono già dei grandi eventi da non mancare, mettendo in agenda il 2022 come anno cruciale per la Capitale. Roma ha infatti conquistato la Ryder Cup, il torneo mondiale più importante del golf, in grado di richiamare più di 200 emittenti in tutto il mondo e di tenere davanti alla tv circa un miliardo di persone nei cinque continenti. Una platea eccezionale davanti alla quale ovviamente Roma non può mostrarsi sotto le aspettative. Il golf è infatti uno degli sport più amati in tutto il mondo e per la Capitale sarà un’occasione unica.